Anche se agricoltura e commercio perdono aziende, il dato rilevante è che assumono, denotando fenomeni di concentrazione sovrapponibili a quelli nazionali.
BACCO NELLE GNOSTRE si ripresenta anche quest’anno e giunge alla 21esima edizione. Sabato 9 e domenica 10 novembre molti cultori dell’enologia e della gastronomia giungeranno da ogni parte dell’hinterland barese e della murgia per vivere una rassegna che ravviva i vicoli del borgo antico e l’Estramurale di Noci. Quindi, i cosiddetti gastronauti sono invitati alla scoperta di una presentazione multisensoriale del cibo e del paesaggio della Murgia dei Trulli.
La sagra, in programma il 9 e il 10 novembre a Noci, è un’iniziativa patrocinata dal Comune di Noci, con il sostegno della Camera di Commercio di Bari e la collaborazione di Ferrovie del Sud Est. Alla conferenza stampa interverranno:
Luciana Di Bisceglie, presidente CCIAA di Bari ; Francesco Intini, sindaco di Noci; Donato Pentassuglia, assessore regionale all’agricoltura; Lucia Parchitelli, consigliera regionale; Giacomo D’Ambruoso, presidente AIS Puglia; Piero Liuzzi, presidente Parco letterario Formiche di Puglia – Acuto.
Quest’anno la Camera di Commercio di Bari ha voluto sostenere l’iniziativa giunta alla ventunesima edizione, organizzata dall’associazione culturale Parco letterario Formiche di Puglia, perché è fondamentale sostenere esperienze singolari e uniche come questa, che possano omaggiare l’eccellenza dei territori, attraverso degustazioni gastronomiche, come anche enologiche, che fortificano sempre e comunque il legame con la tradizione, con l’autenticità del territorio.
«La Camera di Commercio di Bari ha sostenuto la sagra “Bacco nelle Gnostre” nell’ambito del bando di 300mila euro “Voucher turismo 2024”, diffuso lo scorso agosto e finalizzato a promuovere le manifestazioni turistico-culturali che intendono valorizzare economicamente il territorio di competenza dell’ente, attivando un circuito virtuoso che ne innalzi la competitività. La nostra Terra può vantare molteplici eccellenze eno-gastronomiche che in “Bacco delle Gnostre” trovano originale vetrina e allo stesso tempo partecipato momento di sintesi». Lo ha dichiarato stamani la presidente della Camera di Commercio di Bari, Luciana Di Bisceglie, che ha partecipato alla conferenza stampa della ventunesima edizione di “Bacco delle Gnostre”, che si svolgerà a Noci dal 9 al 10 novembre 2024.
«”Bacco delle Gnostre” è una formula collaudata e vincente che fortifica il legame fra gastronomia e valori del nostro territorio, nel segno dell’autenticità. Potendo vantare su un ampio pubblico di visitatori e su molti turisti, la sagra crea un contatto diretto fra produttori locali e consumatori, attivando inoltre filiere e relazioni fra aziende di diversi comparti», ha continuato la presidente, auspicando che sia comunque «necessario presentare le nostre peculiarità gastronomiche non solo nelle nostre aree geografiche, ma anche all’estero, ponendo in primo piano l’identità della nostra regione, di cui i nostri prodotti diventano utili e validi testimonial».
«Si tratta di azioni che si integrano con le politiche del turismo, fondamentali, che necessitano di una pianificazione. A questo bando hanno potuto partecipare anche gli enti locali e le amministrazioni comunali, consentendo così di pianificare gli eventi da sviluppare sul territorio. Questo l’obiettivo del nostro bando che ripeteremo anche il prossimo anno. Nel prossimo bilancio porteremo una linea di programma in cui ci piacerebbe anche sostenere un calendario di eventi. In una stagione turistica non più limitata ai soli tre mesi estivi, il turista che arriva nel nostro territorio deve poter ricevere quante più informazioni possibili sugli eventi in corso durante il suo soggiorno. Ѐ un valido modo per fare internazionalizzazione in casa propria».
Hanno partecipato alla conferenza stampa Piero Liuzzi, presidente del Parco letterario Formiche di Puglia, che organizza “Bacco delle Gnostre”, il sindaco di Noci, Francesco Intini, la consigliera della Regione Puglia, Lucia Parchitell e Raffaele Massa, vicepresidente AIS Puglia.
Kermesse, eventi come questi, come anche tutte le manifestazioni che si realizzano nei diversi comuni della Puglia, hanno uno scopo ben preciso: coinvolgere la cittadinanza, attrarre turisti, stimolare i cultori del settore, instaurare rapporti e relazioni con stakeholder, approfondire la conoscenza delle materie prime, avviare attività di ricerca con enti di culto, come università, stabilire rapporti con i produttori che sono sempre alla ricerca prodotti e delle loro trasformazioni, le loro lavorazioni, far conoscere le filiere e gli addetti coinvolti nelle diverse produzioni.
Secondo lo stato di salute del sistema produttivo regionale, tracciato dal 22 esimo numero del sismografo di Unioncamere Puglia è emerso, in merito ai prodotti agricoli, quanta capacità di penetrazione all’estero della Puglia ci sia: è quasi doppia rispetto a Campania e Sicilia. Anche se agricoltura e commercio perdono aziende, il dato rilevante è che assumono, denotando fenomeni di concentrazione sovrapponibili a quelli nazionali.
La Puglia ha da sempre un potenziale culinario che stupisce e che è in costante espansione. Oltre all’aspetto relativo alla ricchezza delle specialità locali che caratterizzano ogni luogo della nostra regione, c’è da focalizzare l’attenzione sulla gestione degli imprenditori del mondo della ristorazione che, hanno reso la Puglia un vero brand culinario a livello internazionale.
Secondo l’ultimo studio FIPE, del 6 agosto scorso, l’inflazione nei servizi di ristorazione è scesa al +3,1% di giugno dal +3,3% di maggio, sia per il totale ristorazione che per la ristorazione commerciale. Stabile la dinamica dell’inflazione generale che resta a +0,8%, soprattutto per il venir meno delle tensioni sui prezzi dei Beni alimentari non lavorati. Per i ristoranti, la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si attesta a +3,5% e a +3,2% per le pizzerie. I prezzi della gastronomia registrano + 3,2% e il delivery +1,4% rispetto a giugno 2023.
Altro aspetto determinante, la correlazione tra clima e agricoltura. Secondo il REPORT ISTAT di giugno 2024, l’andamento dell’economia agricola a livello nazionale, ha visto il clima determinante e che continua a penalizzare l’agricoltura. La produzione e il valore aggiunto del settore agricoltura, silvicoltura e pesca si riducono nel 2023, rispettivamente, dell’1,8% e del 2,5% in termini reali. L’occupazione registra una flessione del 2,4%. Forte calo per la produzione in volume di vino (-17,4%) e frutta (-11,2%). In diminuzione anche florovivaismo (-3,9%), olio d’oliva (-3%), attività di supporto (-1,6%) e comparto zootecnico (-0,9%).
Annata favorevole, invece, per cereali (+6,6%) e attività secondarie (+7,2%). Nel 2023 prosegue la crescita dei prezzi di vendita dei prodotti agricoli (+3,9%), in particolare dei prodotti zootecnici (+7,1%). Si riducono, invece, i prezzi dei beni e servizi impiegati (-2,5%) dopo i forti rialzi registrati nell’ultimo biennio. In calo produzione (-0,4%) e valore aggiunto (-0,8%) in Europa. L’Italia si conferma al secondo posto per valore aggiunto e al terzo per valore della produzione tra i 27 Paesi dell’Ue.
La produzione del vino nel 2023 è tornata ai livelli del 2017, con una diminuzione in volume del 17,4% rispetto all’anno precedente. Se il caldo e l’assenza di precipitazioni hanno influito positivamente sulla qualità delle uve, il prolungamento di queste condizioni metereologiche nel periodo autunnale ha causato una consistente riduzione del raccolto. Il calo produttivo più rilevante si è avuto in Abruzzo (-55,2%) e pesanti perdite si sono registrate nelle regioni Marche (-38,4%), Puglia (-34,2%), Umbria (-30,7%), Lazio (-30,2%), Campania (-30,0%) e Toscana (-24,3%), mentre ci sono stati incrementi nei volumi di produzione in Liguria, Emilia-Romagna, Molise, Calabria e Basilicata.
Poco soddisfacenti anche i risultati raggiunti nel 2023 nella produzione di olio d’oliva (-3,0% in volume), nonostante le positive aspettative per un’annata che era prevista di caricai. La produzione a livello nazionale è stata inferiore alla media degli ultimi anni, con risultati piuttosto differenziati sul territorio. Il clima fresco e umido durante la fioritura ha compromesso i raccolti in molte zone del Centro; tuttavia, le prolungate alte temperature della seconda parte dell’anno hanno favorito il controllo dei patogeni tipici dell’ulivo, che negli ultimi anni avevano causato molti danni, soprattutto al Sud. I risultati positivi registrati nelle regioni del Sud (+3,4% in Calabria, +3,2% in Campania, +1,6% in Puglia) non sono stati sufficienti però a compensare la consistente riduzione dei volumi riscontrata al Centro (-32,8% in Umbria, -22,9% nelle Marche, -18,3% in Toscana, -11,2% nel Lazio).
Tornando in Puglia, secondo i dati registrati dal Sismografo, diminuiscono le aziende, ma aumenta la manodopera. Tant’è che nel secondo trimestre 2024, il registro delle imprese censisce nella regione 377.828 aziende che danno lavoro ad oltre un milione di addetti.
Nello Stock di imprese, domina per numerosità il trinomio commercio , agricoltura, costruzioni, in merito al settore agricolo, parliamo di 74 mila imprese.
In Puglia crescono costantemente ristorazione , 22 mila imprese oggi e alloggio /( 5mila) cioè i settori che con agenzie viaggi e tour operator costituiscono il nerbo dell’offerta turistica regionale. Se vogliamo evidenziare anche che secondo stime di Puglia promozione, la nostra regione ha registrato 4, 6 milioni di arrivi nel 2023, pari al +9% rispetto al dato a 5 anni.
Rispetto alla medie nazionali, la Puglia nel II trimestra 2024 fa segnare una presenza più marcata delle impres agricole ( 19,7% del totale, contro l’11,4% del Paese).
In Puglia, la maggio parte delle aziende nell’ambito della produzione agricola sono di piccole dimensioni e tanto più piccole sono le aziende, tanto più piccoli sono gli investimenti.
Quindi, organizzare eventi e manifestazioni, diventano opportunità per le aziende pugliesi, proprio per sottolineare l’importanza del sistema agricolo regionale che tra l’altro vanta prodotti che sono apprezzati dai consumatori.
È importante e necessario partecipare e contribuire a livello istituzionale, al fine di supportare le nostre imprese con servizi che ne possano facilitare la presenza anche sui mercati esteri”.