È stato deliberato dalla Regione Puglia, il finanziamento di 40 milioni di euro per gli enti ecclesiastici che rientrano nel Sistema Sanitario Regionale e che sono dotati di Pronto Soccorso attraverso cui erogano prestazioni “salvavita”, risorse che contribuiranno a diminuire le liste di attesa”.
Le maggiori risorse aprono la possibilità, infatti, per gli ospedali “Panico” di Tricase, in provincia di Lecce, “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia, e C.B.H. di Bari, unica Casa di cura accreditata pugliese dotata di Pronto Soccorso, di aumentare le prestazioni che servono a diminuire le liste di attesa, impiegando le risorse regionali aggiuntive per le prestazioni sanitarie “salvavita” per i cittadini che hanno fatto accesso ai pronto soccorso.
Perciò, con l’occasione, la Giunta regionale ha chiesto al Dipartimento della salute di anticipare gli effetti che si produrranno con l’unificazione dei Centri Unici di Prenotazione, in modo che, con le maggiori risorse disposte oggi dalla Regione Puglia, possano avere accesso alle prestazioni tutti i cittadini in lista di attesa, a prescindere che siano nelle liste di attesa degli ospedali pubblici o degli ospedali privati.
Al termine di una riunione che, in mattinata, ha tenuto il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese, con i rappresentanti di Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, del “Panico” di Tricase e del “Miulli” di Acquaviva delle Fonti, è stato stabilito che queste strutture comunicheranno precisamente quali prestazioni in più saranno erogate, misurando così la diminuzione delle liste di attesa conseguita a questo ulteriore sforzo finanziario della Regione Puglia per soddisfare la domanda di salute dei pugliesi.
“Stiamo impegnando ingenti risorse pubbliche per fare in modo che il nostro sistema sanitario regionale possa crescere e migliorare dando risposte adeguata alle esigenze dei pugliesi”, ha detto Piemontese nel corso della riunione, evidenziando che “con le maggiori risorse decise in condivisione con il Consiglio regionale abbiamo operato una precisa scelta politica riconoscendo come prioritari i bisogni di salute delle persone, al fine anche di superare l’impatto che l’emergenza pandemica ha avuto sui servizi sanitari”.
I 30 milioni di euro di risorse regionali si aggiungono ai circa 400 milioni di euro indirizzati agli enti ecclesiastici sanitari, dotazione ordinaria su cui le diverse ASL pugliesi contrattano le prestazioni da erogare ai pazienti in lista di attesa.
Oltre ai 30 milioni assegnati, altre risorse pubbliche finalizzate all’abbattimento delle liste di attesa, portano a un complesso di circa 40 milioni di euro, distribuiti sulla base delle prestazioni già erogate nel 2023: a “Casa Sollievo della Sofferenza” sono destinati 15 milioni di euro, al “Miulli” 11 milioni e mezzo di euro, al “Panico” 10 milioni di euro e alla C.D.H. 3 milioni e 300 mila euro.
L’incremento di risorse ci consentirà di misurare le prestazioni in più rispetto alle liste di attesa risultanti al 30 giugno. Questa misurazione sarà attivata sulla base di una lettura unitaria delle liste di attesa di tutti i presidi sanitari, pubblici e privati, delle diverse ASL pugliese.
“Un’azione condivisa che, oltre a migliorare la relazione trasparente tra governo politico e cittadini, valorizza anche il lavoro che si produce nelle strutture sanitarie ecclesiastiche e convenzionate”, ha osservato Piemontese.